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Rivoluzione nei magazzini: l’automazione trasforma la logistica globale

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Una recente indagine evidenzia le ultime tendenze emerse nella gestione dei magazzini da parte delle aziende di logistica e come l’automazione sia un obiettivo ormai irrinunciabile per aumentare la produttività, ridurre i costi e mantenere competitività sul mercato. 

L’innovazione tecnologica e la crescente domanda di efficienza stanno, ormai da alcuni anni, guidando una profonda trasformazione del mondo della logistica. Al centro di questa rivoluzione si pone l’automazione dei magazzini, che sta ridefinendo i processi e le modalità di gestione delle merci.

Una recente indagine dal titolo “Studio sulle soluzioni di automazione 2025” condotta dall’Istituto Peerless Research Group (PRG), riportato da Modern Materials Handling (MMH), offre un’analisi dettagliata delle tendenze emergenti nel settore. La ricerca, focalizzata sull’anno 2025 ha coinvolto un campione di operatori nell’ambito della movimentazione di materiali appartenenti ad aziende manifatturiere o centri di distribuzione agenti sul mercato americano in molteplici settori, dall’alimentare all’elettronica, dai macchinari industriali ai prodotti chimici e farmaceutici.

I risultati evidenziano come l’automazione sia diventata, seppur con alcune differenziazioni in relazione alla specificità delle singole aziende,  un elemento imprescindibile per coloro che operano nella logistica.

Anche in Europa e in Italia, l’adozione dell’automazione sta procedendo a un ritmo sostenuto, seppur con alcune differenze tra i vari stati che, non sempre, per massimizzare i suoi benefici sono pienamente disponibili ad investire nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche, nella creazione di un ecosistema favorevole all’innovazione e nella formazione del personale.

L’automazione: un motore di crescita

L’automazione dei magazzini non è più una prospettiva futura, ma una realtà presente. Sempre più aziende investono in soluzioni tecnologiche avanzate per ottimizzare le proprie operazioni e trovare risposte efficienti ad una complessità delle catene di approvvigionamento ben superiore a quella di un pur recente passato.

A tale proposito la ricerca di PRG evidenzia la volontà di circa il 59% del campione di aggiornare o implementare software di progettazione e ottimizzazione di rete nei prossimi due anni, mentre il 39% prevede di aggiornare o implementare software di pianificazione della supply chain.

I principali driver di questa trasformazione sono l’aumento della produttività in quanto l’automazione permette di ridurre i tempi di esecuzione delle operazioni, minimizzando gli errori e aumentando l’efficienza complessiva del magazzino, la flessibilità indispensabile per adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle esigenze del mercato e alle fluttuazioni dei volumi di merce e la precisione. L’utilizzo di tecnologie come la robotica e l‘intelligenza artificiale consente, infatti, di garantire un elevato livello di precisione nelle operazioni di picking, packing e stoccaggio.

A lungo termine, inoltre, l’automazione può portare a una significativa riduzione dei costi operativi, grazie alla diminuzione degli errori, alla ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e al miglioramento della tracciabilità delle merci.

L’indagine, seppur con molte sfaccettature per la numerosità delle operazioni previste e una grande eterogeneità nei comportamenti delle aziende, sottolinea il desiderio nel breve termine di introdurre una maggiore automazione dei processi anche se, al momento, circa la metà del campione rimane dipendente da soluzioni manuali che incontrano criticità sia nel reperimento della mano d’opera sia nei limiti alla produttività.

Lo scenario in Europa

In Europa, l’adozione dell’automazione nei magazzini sta mostrando una crescita significativa anche se molteplici fattori ne influenzano la diffusione. Tra di essi hanno un peso non trascurabile la disponibilità di manodopera qualificata, il costo del lavoro, le normative e le politiche industriali dei singoli Stati.

In Italia, l’automazione dei magazzini è ancora un fenomeno in via di sviluppo, ma con un potenziale significativo. Le aziende italiane stanno gradualmente adottando soluzioni tecnologiche avanzate per migliorare la propria competitività e adeguarla alle esigenze del mercato.

Tuttavia, persistono criticità da superare che possono rappresentare un freno per le piccole e medie imprese , come la carenza di figure professionali specializzate nell’automazione dei magazzini oltre agli elevati costi di investimento iniziali necessari per implementare le soluzioni richieste.

Un ulteriore ostacolo, sovente, è anche costituito dalla persistenza di culture aziendali portatrici di forme di resistenza al cambiamento che possono rallentare l’adozione dell’automazione e delle nuove tecnologie in generale.

Differenze tra USA e Italia nel processo di automazione

Il sondaggio PRG offre un quadro dettagliato delle tendenze dell’automazione nei magazzini a livello globale, ma è essenziale considerare le specificità dei diversi contesti nazionali. Concentrandoci sul confronto tra Stati Uniti e Italia, emergono alcune differenze significative.

I fattori che differenziano l’adozione dell’automazione tra le due realtà risiedono nella diversa dimensione del mercato e maturità tecnologica. Gli Stati Uniti, infatti, con un mercato logistico più ampio e maturo, hanno generalmente adottato l’automazione in modo più diffuso e su larga scala rispetto all’Italia.

Inoltre, il costo del lavoro più elevato negli Stati Uniti spinge le aziende a investire in soluzioni automatizzate per ridurre i costi operativi. In Italia, pur con una tendenza alla crescita, il costo del lavoro è generalmente inferiore, rendendo l’automazione meno urgente per alcune aziende.

Un altro importante fattore di differenziazione risiede nel fatto che negli Stati Uniti esiste una maggiore disponibilità di profili professionali specializzati nell’automazione, facilitando l’implementazione di soluzioni complesse. In Italia, la formazione in questo campo è ancora in fase di sviluppo.

Entrambi i paesi, poi, offrono incentivi per l’innovazione e l’automazione, ma la natura e l’intensità di questi incentivi possono variare significativamente.

Infine, la struttura del tessuto industriale che vede la prevalenza di grandi aziende e la presenza di cluster logistici avanzati negli Stati Uniti favoriscono l’adozione di soluzioni automatizzate su larga scala. In Italia, il tessuto industriale è più frammentato, con una maggiore presenza di piccole e medie imprese che potrebbero avere difficoltà a sostenere gli investimenti iniziali.

Fonte: mmh.com

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