Gli ultimi anni hanno registrato un trend in continua crescita delle soluzioni e pratiche sostenibili adottate dalle aziende al fine di rendere più eco friendly una delle attività umane a maggior impatto ambientale: la logistica.
Per supportare le aziende nel valutare l’insieme delle buone pratiche di green logistics disponibili sul mercato, il Green Transition Hub della LIUC-Università Cattaneo ha indagato quali sono le principali soluzioni adottate per rendere un’azienda più sostenibile per ciascuna della 4 aree della logistica: “imballaggi e unità di carico“, “magazzini e intralogistica“, “trasporti e distribuzione” e infine “supply chain e organizzazione“. In particolare, attraverso un’indagine condotta tra i lettori della rivista Logistica, è stato analizzato il livello di adozione delle best practice sulla sostenibilità ambientale in ciascuna delle aree di interesse.
Al campione dei rispondenti (oltre 500 aziende) è stato chiesto di indicare quali soluzioni hanno adottato per ridurre l’impatto ambientale e quanto siano rilevanti nella strategia di decarbonizzazione della logistica (da 1-poco importante a 5-molto importante). La moltiplicazione di tale punteggio per la percentuale di aziende che hanno investito in miglioramenti in quella specifica soluzione consente di ottenere uno punteggio con cui classificare le soluzioni green per ciascuno dei 4 ambiti.
Soluzioni per gli imballaggi e le unità di carico
Innanzitutto, attraverso interviste con esperti e l’analisi della letteratura sono state individuate alcune delle principali macroaree di intervento per ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi, (secondari e terziari) i quali ricoprono un ruolo chiave per l’ottimizzazione delle attività di movimentazione e trasporto.
Sono esclusi naturalmente gli interventi sul packaging primario, in quanto non legati a scelte di natura logistica. Le principali soluzioni sono:
• Scelta di materiali più sostenibili (utilizzo di materiali plastic free o film in plastica riciclata)
• Riduzione dei materiali di imballo (eliminazione film plastico o sgrammatura degli imballaggi)
• Revisione delle UdC per massimizzare la saturazione volumetrica (pallet sovrapponibili)
• Adozione di imballaggi secondari e terziari riutilizzabili (pallet EPAL a rendere)
• Processi di recupero degli imballaggi dismessi
Secondo la percezione dei rispondenti all’indagine, la soluzione maggiormente adottata riguarda la progettazione delle unità di carico al fine di massimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto. Questa soluzione consente, in primis, la riduzione del numero di viaggi e, di conseguenza, la riduzione sia dell’impatto ambientale sia dei costi di spedizione. Al secondo e terzo posto nei risultati troviamo invece l’adozione di imballaggi riutilizzabili e la scelta di materiali più sostenibili, giustificati dagli elevati benefici ottenibili in termini economici e del risparmio nell’utilizzo di materie prime. A seguire, in ordine di livello di applicazione decrescente, ci sono il recupero degli imballaggi dismessi e la riduzione del materiale di imballo.
La classifica varia lievemente se si considera il settore di appartenenza e la dimensione aziendale. Risultato interessante si registra infatti per le multinazionali che posizionano al primo posto gli imballaggi riutilizzabili. Tale risultato si intensifica ancora di più se si considerano solo le aziende che hanno dichiarato di avere obiettivi di sostenibilità, le quali investono anche su materiali sostenibili. Per quanto riguarda invece le piccole e medie imprese le soluzioni preferibili riguardano l’adozione di imballaggi riutilizzabili e il recupero e riparazione degli imballaggi dismessi.
Soluzioni per i magazzini e l’intralogistica
Questo ambito comprende sia le soluzioni relative alla riduzione dei consumi energetici all’interno dei magazzini, sia quelle che riguardano l’immobile logistico e le sue dotazioni strutturali e impiantistiche. Le emissioni degli edifici logistici rappresentano circa il 6% della carbon footprint totale e il 13% circa delle emissioni nel settore logistico a livello mondiale (fonte: IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change). In questo ambito il focus per la riduzione delle emissioni climalteranti – un po’ come per gli edifici domestici – rimane la costante ricerca di efficienza energetica e la riduzione dei consumi energetici e idrici.
Le principali aree su cui è possibile intervenire con soluzioni di green warehousing riguardano:
• Materiali per l’isolamento termico (cool roof, pannelli sandwich, portoni isotermici)
• Impianti per ridurre il consumo energetico (illuminazione a LED, sensori crepuscolari e di movimento)
• Sistemi per generare energia green (impianto fotovoltaico per ricaricare i carrelli, impianto geotermico)
• Interventi di compensazione (aree verdi, barriere filtranti) e sistemi per il recupero dell’acqua piovana
• Altre soluzioni per ridurre i consumi
Secondo i risultati ottenuti dall’indagine, le aziende tendono innanzitutto a cercare di ridurre i consumi sia attraverso tecnologie green (LED), sia mediante sistemi di controllo (sensori temporizzati e BMS). Questo può essere legato al notevole incremento dei costi per l’energia, che induce sempre più a ridurre i consumi e trovare fonti energetiche alternative o ad avvalersi di impianti fotovoltaici in autoconsumo.
Le soluzioni per generare energia pulita (fotovoltaico) risultano in crescita soprattutto per i magazzini di grandi dimensioni e con impianti di climatizzazione. Al contrario, risultano essere meno diffuse le soluzioni di compensazione in situ (nonostante quest’ultime rientrino come elemento fondamentale per ottenere le certificazioni ambientali quali LEED o BREEAM).
Soluzioni per i trasporti e la distribuzione
In ambito trasporti e distribuzione le risposte dei lettori indicano una situazione abbastanza omogenea in base alle dimensioni e al settore aziendale. Le maggiori applicazioni sono di tipo organizzativo, caratterizzate da un minor costo di investimento. Al primo posto tra le soluzioni segnalate troviamo la riduzione delle percorrenze a vuoto, che rappresentano un costo significativo nonché una fonte di esternalità negative come ad esempio le emissioni ambientali, il traffico e la congestione stradale, l’incidentalità… La seconda soluzione riguarda la scelta dello switch della modalità di trasporto; l’intermodalità, intesa come soluzione alternativa al puro trasporto su gomma (considerato più impattante dal punto di vista ambientale), risulta una delle soluzioni favorite. Le soluzioni tecnologiche, come veicoli a basse emissioni (elettrici, a bio metano, a idrogeno), sono invece poco adottate, forse a causa degli elevati investimenti necessari per introdurle nella flotta aziendale.
Soluzioni per l’organizzazione della supply chain
Rientrano in questo ambito tutte le soluzioni organizzative e procedurali basate sulla collaborazione con i clienti (a valle) e i fornitori (a monte). In ordine troviamo:
• La diminuzione delle frequenze di consegna per favorire l’aumento dell’order size (idealmente la consegna a carico completo). Rappresenta una soluzione win-win ma richiede un approccio collaborativo con i partner di filiera
• La collaborazione con clienti e fornitori, ad esempio sul calendario delle consegne o sulla visibilità del piano di produzione
• La riprogettazione del network logistico, in particolare per le imprese più strutturate, finalizzata a ridurre le percorrenze da monte a valle, e ritorno
• La revisione della base dei fornitori e soprattutto degli accordi di servizio con i clienti. Si tratta di soluzioni fondamentali anche se difficili da attuare
• Il rilassamento dei tempi di consegna. Questa soluzione, sebbene abbia ottenuto un punteggio basso nei risultati della survey, sarà una leva importante per gli investimenti futuri
È interessante analizzare i risultati per settore di appartenenza dell’azienda. Per le aziende che offrono servizi logistici conto terzi troviamo al primo posto la revisione del network seguita da aumento dei lotti di consegna e il rilassamento dei lead time.
Ma come distinguere tra le tante soluzioni quelle più idonee alla propria realtà aziendale? Il Green Logistics Radar
Al fine di indirizzare le aziende nel processo d’implementazione delle soluzioni più idonee per la propria realtà e facilitare la comprensione delle opzioni attuali e prospettiche a loro disposizione, il Green Transition Hub ha sviluppato il Green Logistics Radar, un archivio di soluzioni e pratiche più avanzate per la green logistics e il supply chain management implementate con successo sia in Italia che a livello internazionale.
Il Green Logistics Radar, sviluppato in collaborazione con SCS Consulting, mira a fornire una visione completa, accurata e facilmente accessibile per tutti coloro che sono impegnati o interessati nella sostenibilità dei processi logistici. In particolare, per ciascuna soluzione saranno sviluppate delle schede di approfondimento, per ciascuno dei quattro ambiti della logistica, che consentiranno alle aziende di ispirarsi alle best practice e di replicarle nella propria realtà.

Rivolgiamo un invito a tutti i lettori della rivista nel segnalare la propria esperienza di successo, condividendo la soluzione adottata, i principali benefici ottenuti a fronte di quali investimenti e i cambiamenti organizzativi o più semplicemente comportamentali affrontati.
Per informazioni e segnalazioni: greenhub@liuc.it o https://greenlogisticsradar.com
Martina Farioli, Green Transition Hub, LIUC-Università Cattaneo