Search
Close this search box.

Porti: crescono le operazioni in Europa e Sud America

Condividi

Nel quarto trimestre del 2024, i principali porti europei hanno registrato un aumento del throughput anno su anno, con il volume dei movimenti dei container che è cresciuto sia nei grandi porti, sia nei porti di medie dimensioni.

I grandi terminal, ossia quelli che gestiscono oltre 4 milioni di TEU all’anno, hanno registrato un aumento collettivo del 9% anno su anno, mentre gli scali di medie dimensioni, che gestiscono tra 0,5 milioni e 4 milioni di TEU all’anno, hanno visto una crescita del 20% come gruppo.

Performance operative dei porti europei

Nonostante l’aumento del throughput, le performance operative sono diminuite in entrambi i gruppi di porti. Le grandi infrastrutture hanno registrato una diminuzione del 3% delle chiamate totali delle navi, mentre i porti medi hanno registrato un aumento del 4%. 

Le misure di performance come i movimenti portuali per ora (PMPH), i movimenti sui moli per ora (BMPH) e i tempi di attesa delle navi sono peggiorate nel quarto trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, il tempo medio di stazionamento dei container di importazione ed esportazione è aumentato nella maggior parte dei porti di entrambi i gruppi.

Nuovi equilibri tra le rotte internazionali

La crescente domanda di nuove connessioni tra gli emisferi continentali ha portato a cambiamenti nei modelli commerciali e nelle rotte internazionali: mentre i porti europei lottano con problemi di natura operativa, l’America Latina vive un momento di espansione dei traffici e dei collegamenti. 

Ad emergere come modello di successo è il porto di Chancay in Perù, che ha compiuto un salto grazie agli investimenti cinesi nell’ambito della Belt and Road Initiative (BRI).

Il porto di Chancay ha visto un’operatività decisamente fruttuosa nei primi tre mesi, processando beni per un valore di oltre $292 milioni. Le importazioni del Perù attraverso il porto hanno raggiunto $140 milioni, includendo macchinari per l’ingegneria, mais, pannelli solari e automobili. Le esportazioni, al contempo, hanno superato i $139 milioni, tra cui mirtilli, avocado, olio di palma e uva.

Impatti commerciali ed economici per la regione latinoamericana

Il porto di Chancay, il primo porto intelligente e che si fregia del titolo di “verde” in Sud America, ha ufficialmente avviato le operazioni il 14 novembre 2024. Il progetto ha ridotto il tempo di spedizione marittima dal Perù alla Cina a 23 giorni, riducendo le spese logistiche di almeno il 20%. Questo ha incrementato il commercio trans-Pacifico, accelerando il commercio di frutta, minerali e macchinari non solo tra la Cina e il Perù, ma anche tra altri paesi in America Latina.

Il collegamento consente spedizioni particolarmente convenienti di cui hanno beneficiato le aziende cinesi che importano dai paesi latino-americani. Ad esempio, come emerge da un resoconto fatto circolare dal governo provinciale di Gansu, in Cina, una società con sede in quella provincia, ha importato per la prima volta oltre 2.600 tonnellate di concentrati di argento utilizzando il porto di Chancay: il prodotto è stato spedito a Shanghai, quindi trasbordato a Hong Kong e Qingdao prima di arrivare a Lianyungang, dove ha iniziato il viaggio su treno fino a Gansu.

Prospettive future e benefici economici

Il porto di Chancay dovrebbe generare $4,5 miliardi di entrate annuali per il Perù e creare oltre 8.000 opportunità di lavoro dirette, come sostenuto dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. Questo progetto ha accelerato lo sviluppo economico indipendente dei paesi latino-americani, collegando i loro prodotti con la grande domanda dei consumatori cinesi.

Di fatto, i porti di tutto il mondo stanno affrontando cambiamenti e sfide, ma anche opportunità di crescita. Mentre i porti europei registrano un aumento del throughput ma un calo delle prestazioni operative, il porto peruviano di Chancay rappresenta un esempio di successo grazie agli investimenti strategici compiuti da Pechino nel quadro della Belt and Road, rispecchiando quello spostamento di interessi e rotte innescato a partire dagli embarghi alla Russia e rafforzatosi con la crisi di Suez.

Ti potrebbero interessare