Search
Close this search box.

Il settore marittimo globale inquina di più, nonostante l’adozione di carburanti alternativi

Condividi

Malgrado gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale del settore marittimo globale, le emissioni di gas serra continuano a crescere. Ad affermarlo è il recente Green Technology Tracker di Clarksons Research, che rivela dati contrastanti: se da un lato, infatti, l’adozione di carburanti alternativi e di tecnologie volte al risparmio energetico è in aumento, dall’altro le emissioni globali della flotta marittima paiono non mostrare segni di diminuzione, ma, al contrario, sono in aumento.

L’aumento delle emissioni nel 2024

Secondo il Green Technology Tracker, le emissioni well-to-wake (ossia considerando tutti gli stadi del ciclo di vita di un carburante) del trasporto marittimo sono aumentate del 4% nel 2024. Questo incremento, apparentemente in contrasto con l’adozione di tecnologie propulsive più pulite, è presto spiegato, se si considerano le maggiori distanze percorse dalle navi lungo le rotte intorno al Capo di Buona Speranza per evitare l’area del Mar Rosso. L’aumento delle emissioni, nonostante gli sforzi per una maggiore sostenibilità, evidenzia la difficoltà della sfida ambientale nel settore: in pratica, per quanto più elevati che in passato, i tassi di adozione dei carburanti marini alternativi non sono sufficienti a compensare il traffico navale, complice anche una crescita di quest’ultimo.

L’adozione di carburanti alternativi cresce 

Un dato positivo riportato dal Tracker è, in ogni caso, che l’adozione di combustibili alternativi è in aumento nel settore marittimo. Secondo il report, nel 2024, circa il 50% di tutto il tonnellaggio ordinato ai cantieri è stato progettato per utilizzare carburanti alternativi, segnando il livello più alto dal 2007. 

In particolare, è l’applicazione della tecnologia a doppio combustibile GNL ad aver visto un ritorno significativo, rappresentando il 70% di tutte le ordinazioni di tonnellaggio alimentato con combustibili alternativi, escludendo gli stessi trasportatori di GNL.

Carburanti alternativi e risparmio energetico

Clarksons Research ha registrato ordini per navi capaci di utilizzare diversi tipi di combustibili alternativi, tra cui GNL, metanolo, ammoniaca, GPL e idrogeno. In particolare, nel 2024 sono stati segnalati 390 ordini per navi a GNL (297 escludendo i trasportatori di GNL), 118 ordini per navi a metanolo, 25 ordini per navi a ammoniaca, 72 ordini per navi a GPL e 12 ordini per navi a idrogeno.

Un altro alleato cruciale della riduzione delle emissioni nocive sono le tecnologie di risparmio energetico: nel 2024, circa il 40% della flotta mondiale per tonnellaggio è stato dotato di tali tecnologie, tra le quali si annoverano condotti dell’elica, bulbi del timone, rotori Flettner, aquiloni a vento e sistemi di lubrificazione aerea. Inoltre, gli ordini di navi pronte a ricevere carburanti alternativi hanno raggiunto circa il 21% del tonnellaggio ordinato.

Prospettive future

Nonostante i progressi nell’adozione di carburanti alternativi e di tecnologie di risparmio energetico, le emissioni del settore marittimo continuano a crescere seguendo l’aumento costante dei traffici marittimi. Le stime di Clarksons Research vedono le emissioni globali di gas serra dovute al trasporto marittimo aumentate di 1 miliardo di tonnellate di CO2 nel 2024, un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. 

Con una flotta invecchiata e tempi di consegna allungati, il percorso verso una significativa riduzione delle emissioni rimane complesso: gli investimenti attuali in tonnellaggio ad alimentazione pulita dovrebbero portare circa un quinto della capacità navigante a dotarsi di alimentazioni alternative entro il 2030.

Ti potrebbero interessare