Come gestire un’organizzazione perfettamente sincronizzata in termini di programmazione, produzione e distribuzione per un prodotto, la carta, insostituibile e sempre più sostenibile. A colloquio con Ferdinando Citarella, direttore della Logistica di Gruppo in Burgo Group.
Burgo Group è una multinazionale operante nel settore della produzione di carta per uso grafico, alimentare, farmaceutico e per il packaging, e anche attiva nel settore energetico e nella produzione di cellulosa. Attualmente conta dieci stabilimenti di cui nove in Italia ed uno in Belgio, per un totale di 12 linee di produzione della carta e 2 linee di produzione della cellulosa. La produzione elettrica invece conta dieci centrali di produzione di elettricità e vapore in assetto cogenerativo assicurando l’autosufficienza energetica del gruppo.
Partiamo da lei: come ha iniziato a occuparsi di logistica?
“Il mio interesse per la logistica è andato via via crescendo a partire dai miei studi in ‘Economia del commercio internazionale’ e, in particolare, dalla mia tesi di laurea sul tema: La logistica dei prodotti agroalimentari nello scenario nazionale ed internazionale. Questo lavoro di approfondimento mi ha portato alla scoperta di un mondo che, all’inizio degli anni 2000, cominciava a distinguere e delineare il passaggio tra logistica e supply chain“.
Anni in cui tra la teoria e la pratica c’era ancora molto divario.
“Certamente, ma anche anni in cui le teorie cominciavano ad essere divulgate attraverso studi e riviste di settore ed è stato proprio allora che ho iniziato ad appassionarmi alla letteratura di settore, decidendo di intraprendere un master in ‘Trasporti e Logistica, Sistemi per la Net Economy e la Globalizzazione’ presso il Politecnico di Milano, con frequenza a tempo pieno, devo dire molto impegnativo. Subito dopo, ho svolto un Project Work per IKEA Italia Distribution volto a determinare delle best business practices per le piattaforme esterne, Local Service Center, che si occupano di lavorare e consegnare la merce al cliente finale“.
Cosa significa gestire la supply chain in una realtà come Burgo Group?
“Complessivamente, dai 10 stabilimenti del gruppo spediamo più di 1 milione di tonnellate anno di carta. Quotidianamente, tra inbound e outbound, gestiamo più di 500 mezzi al giorno, un’immensa mole di attività per un prodotto primario che da sempre impone molte scelte strategiche e di sostenibilità. Le principali criticità operative sono legate alla continua ricerca dell’efficienza, in ogni ambito della supply chain, degli acquisti, delle attività di spedizione e gestione dei magazzini“.
Quali accortezze richiede, dal punto di vista logistico, il prodotto che trattate?
“Il nostro prodotto rappresenta perlopiù una commodity matura, pertanto bisogna, da un lato, garantire il servizio richiesto dai clienti e, dall’altro, ottimizzare la struttura dei costi. Occorre quindi prevedere in maniera accurata i trend di mercato e la domanda futura, per poter ‘modulare’ la produzione e tenere sotto controllo il working capital, evitando aumenti eccessivi, ma anche abbassamenti dello stesso che possano poi compromettere il servizio al cliente. Dal punto di vista delle spedizioni, alcuni anni fa si gestivano per lo più camion completi, oggi invece assistiamo ad una riduzione dei lotti di riordino da parte dei clienti. Questo ha comportato una revisione anche organizzativa dell’attività della programmazione della spedizione per poter garantire mezzi a pieno carico anche se con più consegne. In questo scenario, va inoltre considerata la sempre maggiore e crescente attenzione alla riduzione della CO2 che passa anche attraverso lo shift modale e l’ottimizzazione delle portate dei mezzi. Questo aggiunge un ulteriore elemento di attenzione che deve guidare le decisioni gestionali. Negli anni abbiamo deciso di accorpare a livello centrale alcune attività, come ad esempio la programmazione delle spedizioni e gli acquisti di trasporto, per quasi tutti i siti, al fine di ottenere maggiori economie di scala nelle trattative ed efficienze operative“.
Quali strategie di ottimizzazione della catena di fornitura avete adottato?
“In Burgo abbiamo attuato dei cambiamenti di carattere organizzativo per far fronte alle crescenti sfide provenienti dal mercato centralizzando le attività di pianificazione della produzione, per monitorare e ottimizzare il livello del working capital, la pianificazione e l’acquisto dei trasporti, per conseguire efficienze economiche e gestionali, il Customer Service, per seguire le esigenze dei clienti con il supporto della pianificazione della produzione e della logistica. Abbiamo inoltre centralizzato l’attività di pianificazione dei trasporti, spostandola dagli stabilimenti alla sede centrale allo scopo di raccogliere volumi da diversi stabilimenti per la stessa destinazione. Questo tipo di approccio ha consentito di aumentare le tonnellate caricate per singolo mezzo e soddisfare le esigenze di servizio richieste dai clienti. Inoltre, anche l’informatizzazione del trasferimento dei dati con i nostri fornitori di trasporto ci ha permesso di aumentare l’efficienza delle operation di carico delle nostre fabbriche e di ridurre i tempi di attesa sia al carico che allo scarico, con una strategia ‘win-win’ fornitore cliente“.
La carta è un prodotto che tocca i temi della sostenibilità a più livelli, come gestite questa complessità?
“Le nostre carte sono prevalentemente certificate sia FSC, Forest Stewardship Council, che PEFC, Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, quindi sono prodotte con legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale sono fondamentali nell’approccio al business di Burgo Group. Il gruppo pone la massima attenzione a questi temi in virtù del valore intrinseco di ciò che produce: la carta. Come azienda del settore, ci siamo posti obiettivi importanti circa la riduzione del consumo di energia e la decarbonizzazione puntando ad una riduzione del 42% delle emissioni di CO₂ entro il 2030, scopo 1 e 2, Burgo Group si impegna inoltre a ridurre del 25% le emissioni di CO₂ derivanti da beni e servizi acquistati, attività legate al carburante e all’energia e rifiuti generati durante le attività operative nello stesso arco di tempo, scopo 3. Obiettivi validati da SBTI, Science Based Target initiative, che rappresentano i target di riduzione delle emissioni di CO₂ e degli altri gas climalteranti coerenti con le indicazioni della scienza del clima, in particolare quelle dettate dall’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change. Un altro obiettivo è quello di produrre il 40% di energia proveniente da fonti rinnovabili, al fine di contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 °C“.
E per quanto riguarda la logistica?
“Abbiamo molte iniziative in essere, in primis un sempre più consistente ‘shift’ modale dalla strada al trasporto intermodale inteso sia strada rotaia, che RO-RO. Inoltre, per il nostro stabilimento in Belgio e a Sora (Lazio), abbiamo iniziato ad utilizzare, da alcuni mesi e per alcune consegne, il carburante HVO. Sempre nel nostro stabilimento in Belgio abbiamo aderito al programma di riduzione delle emissioni CO₂ per la logistica lean & green, destinato a guidare le aziende in un percorso di miglioramento continuo della sostenibilità ambientale. Abbiamo mappato il parco mezzi di tutti i nostri fornitori per indirizzare le richieste di fornitura verso le aziende più virtuose e, ancora, stiamo implementando un sistema di monitoraggio mensile per le emissioni di CO₂ sulla logistica inbound e outbound“.
Che ruolo ha l’automazione dei magazzini nell’ecosistema logistico di Burgo?
“La gestione dei magazzini automatici ha sempre ricoperto un ruolo importante in casa Burgo. Anche se lo scenario non è lo stesso in tutti i nostri stabilimenti, Burgo è stato tra i primi produttori di carta in Europa a dotarsi di magazzini automatici, soprattutto per la parte del semilavorato, sin dal 1990. Va detto, comunque, che la movimentazione di bancali e bobine del peso variale da 0,5 a 5 tonnellate necessita di magazzini con attrezzature apposite. Per la parte bancali, disponiamo, in qualche stabilimento, di magazzini con celle che utilizzano trasloelevatori completamente automatici. Tuttavia, nella maggior parte degli stabilimenti, l’utilizzo di stoccaggio a ‘catasta’ è ancora molto diffuso e richiede una manodopera specializzata“.
Parliamo di formazione…
“In Burgo ci sono innumerevoli attività di formazione, sia dedicate alle competenze tecnico-produttive, sia relative ad attività di formazione e sicurezza a 360 gradi. In particolare, parlando di logistica, ogni anno organizziamo dei corsi con gli operatori addetti al carico mezzi, in cui condividiamo nuovi metodi e materiali per il fissaggio delle merci e le best practice in materia di sicurezza e modalità di carico“.
Quanto impattano nel vostro settore i problemi relativi alla carenza di autotrasportatori?
“Ritengo che questo punto sarà sempre più cruciale nei prossimi anni. L’ultimo rapporto dell’Unione internazionale dei trasporti stradali, IRU, afferma che in Europa mancano 230.000 conducenti e si prevede che il numero crescerà fino a oltre 700.000 entro il 2028 con il pensionamento dei conducenti. Per il momento, grazie al nostro parco fornitori, siamo riusciti a gestire la domanda, attenuando la problematica con una strategia di acquisto costruita su accordi di partnership di lungo periodo con fornitori affidabili e fidelizzati che garantiscono servizio e conoscono bene la nostra realtà. Una strategia che ritengo sia stata premiante senza precluderci tuttavia la possibilità di attingere nuove offerte in arrivo dal mercato“.
Carriera: Ferdinando Citarella ha iniziato il suo percorso professionale in Burgo nel ruolo di logistic specialist, shipment planner, replenishment specialist, per poi diventare responsabile logistica di sito produttivo, responsabile Logistica di Gruppo outbound e, infine, direttore della Logistica di Gruppo, ruolo a cui afferiscono le attività di programmazione della produzione di tutti i siti produttivi, logistica magazzini distributivi, acquisto, trasporti e customer service e a cui riportano i responsabili della logistica dei vari stabilimenti.
Hobby: preparare maratone.
Ultimo libro letto: “Truck Story” di Claudio Bertieri.
Silvia Grizzetti