L’innovazione tecnologica sta rivoluzionando il settore delle consegne, con droni e robot autonomi che emergono come soluzioni realmente praticabili per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di consegna. Vi proponiamo una rapida esplorazione dello stato dell’arte e delle potenzialità di queste tecnologie, con un focus sui principali progetti pilota in America e in Europa.
Il progetto pilota di Dallas: Wing e Serve Robotics
Nel 2024, Wing, il braccio ‘alato’ delle consegna tramite droni di Alphabet (Google), e Serve Robotics, produttore di robot autonomi per la consegna a livello strada, hanno dato il via a una partnership pilota nella città statunitense di Dallas.
L’obiettivo del progetto è combinare le capacità dei droni autonomi di Wing con quelle dei robot a guida altrettanto autonoma di Serve nel contesto delle consegne urbane ad utenti finali.
Wing inizia ad avere una discreta esperienza sul campo: infatti ha iniziato a consegnare cibo caldo, bevande e articoli per la casa a Dallas nel 2022 e dal 2023 è in piedi una collaborazione con Walmart per espandere il servizio a 1,8 milioni di famiglie nell’area metropolitana di Dallas-Fort Worth.
La partnership con Serve Robotics introduce uno step in più: si tratta di robot autonomi che raccolgono gli ordini dai ristoranti e li trasportano a un Wing Autoloader, una piattaforma che li prepara per il prelievo da parte dei droni.
Si tratta di un sistema integrato che permette consegne rapide e efficienti, riducendo l’impatto delle consegne sul traffico urbano e migliorando la copertura del servizio. I droni possono volare fino a 6 miglia, consentendo consegne nel giro di 30 minuti in tutta la città. L’uso di quelli che sono veicoli completamente elettrici e automatizzati elimina la necessità di mance – che negli USA rappresentano un ricarico fisso dei servizi) e migliora l’impatto ambientale.
Progetti pilota in Europa
L’Europa dal canto suo sta sperimentando diverse iniziative per integrare droni e robot autonomi nelle consegne, con risultati promettenti.
DHL, per esempio, ha condotto un progetto pilota nelle Alpi, denominato ‘Parcelcopter’, utilizzando droni per consegnare pacchi in cosiddette aree remote. Il progetto ha conseguito il risultato di dimostrare la fattibilità delle consegne autonome in ambienti difficili da raggiungere, abbattendo delle barriere all’accessibilità e riducendo tempi di consegna che, su strada, si sarebbero contati in ore di viaggio.
Di colosso in colosso, impossibile non citare Amazon, che sta espandendo il suo servizio di consegna con droni Prime Air in Italia e nel Regno Unito. Anche in questo caso il progetto mira a trasformare il modo in cui i pacchi vengono consegnati, rendendo il processo più rapido ed efficiente. Un punto a suo vantaggio è l’integrazione con le piattaforme esistenti di Amazon, che ne facilita l’adozione da parte dei clienti.
Dal punto di vista della ricerca universitaria, la Vrije Universiteit Brussel in Belgio sta conducendo ricerche sulle soluzioni di consegna autonoma, inclusi droni e robot per il delivery a terra. Questi studi mirano a risolvere le sfide logistiche dell’ultimo miglio nelle aree urbane, riducendo la congestione del traffico e l’inquinamento.
Robot autonomi per le consegne sono invece in servizio già da tempo nel centro della capitale estone Tallinn, mentre a breve saranno sperimentati anche a nel Regno Unito.