L’industria marittima mondiale sta monitorando attentamente gli sviluppi politici e economici che potrebbero scaturire dalla fine delle sanzioni imposte alla Russia da parte statunitense, una delle tante proposte che hanno fatto seguito ai colloqui di pace sull’Ucraina tra Washington e Mosca.
Secondo l’associazione marittima Bimco, l’emergere della cosiddetta “flotta ombra” russa – quell’insieme di navi (cargo, portacontainer e petroliere) di seconda scelta fatte uscire dai radar delle flotte mainstream per servire i traffici della Federazione colpiti da sanzioni – ha dato il ‘la’ alla creazione di nuovi enti assicuratori che, sinora, hanno agito al di fuori degli standard internazionali, ma che ora potrebbero entrare a farne parte.
Il panorama dell’assicurazione marittima globale potrebbe dunque trasformarsi, a patto che questi nuovi organismi seguano le migliori pratiche e aderiscano agli standard internazionali.
Flotte ombra, assicuratori ombra
Con l’avvento delle sanzioni decise all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, soprattutto nei confronti del petrolio di Mosca, nuovi gruppi di assicuratori e club P&I si sono fatti avanti per offrire copertura alla flotta russa, spesso composta da navi più datate e operanti al di fuori del radar delle regolamentazioni internazionali.
Nikolaus Schues, presidente di Bimco, ha suggerito che questi nuovi enti potrebbero guadagnare legittimità se le sanzioni venissero revocate, soprattutto se riuscissero a dimostrare la conformità agli standard tecnici e di sicurezza. Uno di quelli di maggior peso è il “China P&I Club”, ad esempio, già emerso come uno dei principali attori globali, pur rimanendo al di fuori del consorzio IG, ossia il raggruppamento internazionale degli assicuratori marittimi riconosciuti.
Dark Fleet e sanzioni
Le sanzioni imposte alla Russia hanno avuto come effetto collaterale la formazione di una vasta “dark fleet”, una flotta composta principalmente da vecchie tankers – navi cisterna – che operano al di fuori delle tradizionali reti assicurative.
Una parte di queste navi non dispone di assicurazione, portando con sé preoccupazioni di natura ambientale e, com’è ovvio, di sicurezza per il resto dell’industria marittima.
La possibile revoca delle sanzioni da parte dell’amministrazione statunitense potrebbe portare ad una significativa inversione di tendenza, consentendo un maggior accesso ai servizi assicurativi occidentali e favorendo la dismissione delle pratiche illecite.
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Una prospettiva cauta
Durante una conferenza a Singapore, un hub marittimo cruciale, Schues ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente questi nuovi assicuratori. Pur rimanendo ottimista sulle possibilità future, ha evidenziato che la legittimazione degli enti emergenti richiederà rigorosi controlli e un adeguamento agli standard globali. “Essere nuovi non significa necessariamente essere cattivi, ma bisogna dimostrarlo”, ha dichiarato.
Con gli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto in Ucraina, l’intero settore marittimo osserva attentamente il destino delle sanzioni e le loro conseguenze.
Il potenziale rappresentato da un nuovo equilibrio nell’assicurazione marittima globale, con l’inclusione di attori emergenti, rappresenta un’opportunità per tutti i protagonisti coinvolti.