La sola idea che vengano applicate nuove tariffe doganali per le merci in ingresso negli Stati Uniti continua a dominare le preoccupazioni dei manager della supply chain a livello globale: secondo un recente studio condotto dal Descartes Systems Group in collaborazione con SAPIO Research, queste ipotetiche tariffe non sono solo un ‘fastidio’ collaterale, ma rischiano di diventare la principale sfida da affrontare per molte aziende leader del settore logistico.
A tal proposito, il 2024 Supply Chain Intelligence Report ha intervistato 978 dirigenti di aziende di varie dimensioni nel settore global trade tra Europa, America del Nord e del Sud, nonché area Asia-Pacifico, rilevando come il 48% di essi consideri le tariffe e le barriere commerciali il problema più urgente da affrontare.
Parallelamente, sul fronte del mercato del trasporto container nordamericano si sta già assistendo ad una reazione evidente a queste tensioni preventive, con notevoli aumenti dei prezzi e una crescente volatilità.
La percezione delle tariffe nella Supply Chain
Il rapporto a firma Descartes è chiaro: esso mette in evidenza come quasi la metà dei leader della supply chain globale identifichi i dazi come la principale problematica da affrontare nel 2025.
Il dato è figlio di una combinazione di fattori, tra cui le incertezze politiche, le instabilità geopolitiche e le interruzioni della supply chain stessa – che, per altro, il 62% degli intervistati ritiene diverrano più frequenti.
I dazi non solo aumentano i costi diretti delle merci, ma aggiungono complessità e ritardi significativi nel commercio internazionale, da cui derivano gli appelli costanti a costruire una maggiore resilienza nelle supply chain attraverso l’uso di tecnologia, conformità normativo-ambientale e pianificazione strategica.
La ricerca ha inoltre mostrato che le preoccupazioni riguardo alle tariffe colpiscono aziende di tutte le dimensioni: piccole imprese con meno di 250 dipendenti e grandi aziende con oltre 50.000 dipendenti sentono allo stesso modo la pressione delle barriere commerciali. Inoltre, le aziende che prevedono una crescita superiore al 15% sono ancora più preoccupate per l’impatto delle tariffe rispetto a quelle con una crescita limitata o nulla (51% contro 43%).
Reazione del mercato del trasporto container nordamericano
Mentre le preoccupazioni per le tariffe dominano, il mercato del trasporto container nordamericano sta facendo registrare reazioni che on passano inosservate: secondo un rapporto di Container xChange, i prezzi medi dei container in Nord America sono aumentati del 20% negli ultimi 90 giorni. L’incremento è stato attribuito non solo ai timori di nuovi dazi, ma anche all’incertezza post-elettorale negli Stati Uniti, allo stato dei rapporti commerciali tra Messico e USA, e alle interruzioni logistiche in Canada.
Un picco particolarmente elevato si è verificato a Long Beach, California, dove i prezzi medi dei container sono passati da $2.594 a ottobre a $3.400 a novembre, segnando un aumento del 31%. Non sfugge anche il Canada, dove i prezzi dei container sono aumentati del 23,3% da maggio a novembre, evidenziando una ripresa trainata dalla maggiore domanda e dalle pressioni sulla supply chain.
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Fattori geopolitici e operativi
Proprio gli eventi geopolitici hanno avuto un impatto significativo sul mercato dei container. Dal 2023, com’è ormai noto, la milizia Houthi con base in Yemen ha attaccato i transiti commerciali nel Mar Rosso, costringendo le principali linee oceaniche a deviare intorno al Corno d’Africa: questo ha voluto dire aggiungere dai 10 ai 14 giorni per rotta e maggiori costi operativi ed assicurativi rispetto ai viaggi standard.
In questo contesto, i potenziali dazi più elevati promessi dal Presidente eletto Donald Trump accelereranno ulteriormente il processo di diversificazione dei rischi commerciali che era iniziato durante la pandemia COVID-19.
Secondo Container xChange, i dazi rendono il commercio meno efficiente aggiungendo costi, tempo e complessità. Le aziende cercheranno probabilmente di fare affidamento su strategie alternative per aggirarli, facendo leva su trasbordi, deviazioni attraverso il Messico o diversificazione dei siti di produzione e assemblaggio, aumentando così la domanda di capacità container e navi.
Prospettive e adattamenti per il mercato
Guardando al futuro, il rapporto di Container xChange prevede che i prezzi dei container e le tariffe di trasporto rimarranno elevati. Le tensioni commerciali, la stagflazione e le persistenti tensioni geopolitiche pesano sulle prospettive per il 2025, ma c’è il potenziale per il persistere di aumenti nei prezzi dei container. La volatilità del mercato porterà i noleggiatori di container a dare priorità alla flessibilità e all’uso di tecnologie avanzate per migliorare la visibilità lungo la supply chain e prendere decisioni più informate.
In sintesi, le minacce di nuove tariffe doganali rappresentano una sfida significativa per i leader della supply chain globale, costringendo il mercato del trasporto container, in particolare quello nordamericano, ad adattarsi rapidamente attraverso aumenti di prezzo, deviazioni di rotta e innovazioni tecnologiche.