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Shipping, nuove alleanze al via da febbraio 2025

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A partire da febbraio 2025, il settore dello Shipping vedrà un significativo riassetto delle alleanze marittime, ridefinendo molti degli equilibri globali sia in quanto a distribuzione delle unità navali nelle flotte, sia nelle rotazioni dei porti. 

Il cambiamento è frutto di nuove collaborazioni tra le principali compagnie di navigazione, volte a migliorare l’efficienza e la competitività nel mercato internazionale, ma anche ad affermare nuovi rapporti di potere. È dunque molto interessante osservare le caratteristiche delle nuove alleanze e l’impatto che avranno sulla capacità globale e sugli equilibri delle flotte marittime.

Le nuove alleanze nello Shipping: chi sono?

Tanto per dare un quadro introduttivo, le alleanze Gemini, ONE e Premier controllano l’80% della capacità globale dei container. 

Questa capacità, che corrisponde ad un gioco di equilibrio delicato per qualsiasi fornitore di logistica, allo stato attuale delle flotte non riflette gli ordini di nuove navi, alcune delle quali entreranno in funzione quest’anno: per capire quanto essa potrebbe cambiare, dati pensare che i soli ordini effettuati da MSC hanno portato alla riapertura del megacantiere cinese Jiangsu Rongsheng Heavy Industries, inattivo dal 2014. Maersk, da par suo, ha 50 navi in ​​ordine (723.000 TEU), ovvero il 16% della capacità attuale.

Altro dato interessante è che all’interno di Gemini, Maersk competerà con l’ex partner ginevrino MSC, che si è staccato da ogni alleanza storica, operando da solo. Secondo molti analisti questo confronto diretto potrebbe avere come effetto tariffe più basse per gli spedizionieri.

Premier Alliance

La Premier Alliance è una nuova versione dell’ex THE Alliance, composta da ONE (Ocean Network Express), Yang Ming e HMM

ONE è stata formata nel 2016 come integrazione delle attività di container di Kawasaki Kisen Kaisha (K-Line), Mitsui O.S.K. Lines (MOL) e Nippon Yusen Kaisha (NYK). Con sede a Singapore, ONE opera su rotte chiave est-ovest con oltre 240 navi e una capacità di 1,9 milioni di TEU

L’alleanza Premier, di cui ONE fa parte, possiede partecipazioni strategiche in terminal container in Nord America (Oakland, Los Angeles e Los Angeles), oltre al Rotterdam World Gateway nei Paesi Bassi e il Terminal Magenta Singapore, nel sud-est asiatico. 

A partire da febbraio, ONE programmerà tre servizi trans-pacifici Asia-Pacifico Nord-ovest e cinque viaggi Asia-Costa orientale del Nord America.

Gemini Cooperation

La Gemini Cooperation unisce Hapag-Lloyd e Maersk, che hanno lasciato l’accordo di condivisione delle navi 2M con MSC. La Gemini Cooperation mira a fornire il 90% di affidabilità degli orari, utilizzando una rete semplificata organizzata secondo il modello ‘hub e spoke’, simile a quelle delle compagnie aeree, con 29 servizi principali e servizi navetta interregionali

Si tratta di servizi innovativi per il settore marittimo, per lo più basati su loop a singolo operatore e meno scali per servizio, sfruttando terminal ad alta efficienza.

Maersk, la compagnia danese ex-numero uno al mondo per capacità, con una flotta di 726 navi e una capacità di 4,5 milioni di TEU, competerà con MSC, che opera da sola con una flotta di 887 navi e una capacità di 6,4 milioni di TEU.

Hapag-Lloyd, con sede in Germania, contribuisce a questa alleanza con la propria capacità, stimata in 955mila TEU, per una flotta che conta più di 200 unità navali.

Ocean Alliance

L’Ocean Alliance, composta da CMA CGM, Evergreen, Cosco e OOCL, è stata rinnovata fino al 2032. 

La francese CMA CGM è il terzo più grande vettore al mondo con 662 navi e una capacità di 3,9 milioni di TEU, mentre Cosco è quarto con 512 navi e 3,3 milioni di TEU

Evergreen, con 224 navi e una capacità di 1,8 milioni di TEU, completa l’alleanza, che copre rotte globali chiave e continuerà a rafforzare la sua presenza nei mercati internazionali.

A partire da febbraio, OOCL offrirà sei servizi transatlantici, con ulteriori 22 rotazioni che copriranno i porti delle coste degli Stati Uniti e della costa occidentale del Canada a partire da aprile.

MSC

MSC, con sede a Ginevra, è il più grande operatore di container al mondo con una flotta di 887 navi e una capacità di 6,4 milioni di TEU: da solo rappresenta poco più del 20% del mercato mondiale

MSC opera da sola dopo aver lasciato l’accordo 2M con Maersk, mentre dal 2024 ha una nuova partnership con l’israeliana Zim sui servizi transpacifici

Inoltre, MSC ha 130 nuove navi in ordine, che aggiungeranno una capacità stimata di 2 milioni di TEU alla sua flotta esistente ed ha in procinto il lancio di una rete di collegamenti indipendenti tra coste asiatiche ed occidentali.

Come sono distribuite le flotte in base alle nazionalità?

Intanto, VesselValue ha pubblicato un’interessante classifica delle nazioni in base alla maggiore o minore proprietà di navi nel 2025, utile per completare lo scenario del trasporto marittimo globale.

Al primo posto si trova la Cina, con un totale di 1.764 navi ed un valore della flotta pario a 255 miliardi di dollari, seguita dal Giappone, del quale non si conosce il numero esatto di unità, ma si sa disporre di flotta per un valore di 231,3 miliardi di dollari.

Anche la Grecia, terza in classifica, non specifica quante navi siano in suo possesso, ma il valore della flotta ammonta a 71,3 miliardi di dollari per le sole unità Tanker.

Il valore della flotta statunitense è di 116,4 miliardi di dollari, seguito dai 107,2 miliardi di dollari della flotta di Singapore.

Vi è poi uno stacco netto con la sesta posizione della Corea del Sud, il cui valore della flotta è di 69,6 miliardi di dollari, seguita dal Regno Unito, con 27,7 miliardi di dollari e la Norvegia, con 68,5 miliardi di dollari.

Nona è la Svizzera (valore della flotta: 68 miliardi di dollari) e decima, infine, la Germania, la cui flotta vale 27,7 miliardi di dollari.

Queste nazioni rappresentano in diversi casi anche i principali attori nel mercato dello Shipping con le loro compagnie, sebbene sia evidente come il battere bandiera di uno Stato non necessariamente corrisponda alla distribuzione tra le alleanze marittime.

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