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Dalle flotte fantasma alla decarbonizzazione, la visione dell’IMO sul 2025

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Il 2024 è stato un anno segnato da instabilità e imprevedibilità per tutto il pianeta e il settore marittimo non solo non ha fatto eccezione, ma ha rappresentato uno degli scenari più irrequieti. 

Dai frequenti attacchi alla navigazione internazionale nell’area del Mar Rosso, alla continua rincorsa delle regolamentazioni ambientali e alla sicurezza marittima, le proverbiali ‘gatte da pelare’ per l’Organizzazione Marittima Internazionale (nota con l’acronimo IMO) sono state molteplici. 

L’anno è stato caratterizzato da un aumento degli attacchi pirata, complice il traffico deviato lungo le coste dell’Africa, e di guerriglia (si pensi agli Houti), nonché delle attività illegali che hanno messo a dura prova la sicurezza delle rotte commerciali globali. 

Inoltre, tutto l’ambito delle normative ambientali ha subito forti pressioni, richiedendo aggiornamenti e nuove misure per fronteggiare le emissioni di gas serra e il cambiamento climatico, ma, soprattutto, un difficoltoso rinnovamento delle flotte, anche considerando l’impatto ambientale di quella denominata ‘fantasma’ e che, in quanto tale, sfugge ad ogni controllo e normativa.

L’eredità del 2024 e la roadmap per la decarbonizzazione

Il 2024, per l’IMO, era iniziato con l’introduzione di una ambiziosa roadmap per la decarbonizzazione del settore marittimo, mirata a ridurre significativamente le emissioni di gas serra (i cosiddetti GHG o Green House Gases) dalle navi. Tra le misure proposte, vi erano l’implementazione di uno standard globale per i combustibili marini e l’introduzione di un meccanismo di compensazioni a pagamento per le emissioni di GHG. Queste iniziative hanno suscitato dibattiti e attriti tra gli operatori del settore, ma sono state riconosciute come necessarie per raggiungere la neutralità carbonica, secondo le linee guida dell’Organizzazione, da perseguire entro il 2050. I fatti, tuttavia, sono andati avanti ad una velocità ben diversa da quella richiesta.

Le preoccupazioni dell’IMO per il 2025: la flotta fantasma

Alla luce dello scenario ereditato dal 2024, l’IMO ha messo in agenda una serie di tematiche critiche da affrontare nel 2025 per garantire una navigazione sicura, sostenibile ed efficiente.

Una delle principali preoccupazioni dell’IMO riguarda la cosiddetta “flotta oscura” o “flotta ombra”, composta da navi che evitano di rispettare le normative sulla sicurezza e sull’ambiente, sfuggono ai costi delle assicurazioni e si impegnano in attività illegali. Si tratta di un fenomeno in aumento e fortemente legato a quei Paesi che, tramite le ‘flotte fantasma’ aggirano regimi internazionali sanzionatori.

La risposta al problema, per i vertici IMO, sta nella necessità di rafforzare la cooperazione tecnica e la costruzione di capacità con gli Stati membri per garantire l’applicazione efficace delle normative IMO. L’IMO intende intensificare i programmi di formazione e assistenza tecnica per migliorare la conformità alle normative, nel tentativo di rendere molto difficile la vita alle navi sub-standard.

Decarbonizzazione del settore marittimo

Il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 rimane un obiettivo prioritario per l’IMO ed è il motivo per il quale, durante una sessione straordinaria del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino prevista dal 13 al 17 ottobre 2025, saranno adottate nuove regolamentazioni vincolanti. 

Tra queste misure vi sono uno standard globale per i combustibili marini e un meccanismo di prezzo per le emissioni di GHG dalle navi. Il Segretario Generale ha confermato che i negoziati stanno facendo progressi e che l’IMO è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Sicurezza marittima nel Mar Rosso

La sicurezza marittima nell’area del Mar Rosso è un’altra priorità per l’IMO. Gli attacchi, definiti dall’IMO “illegali e ingiustificabili”, alle navi portacontainer da parte delle milizie Houti filo-iraniane hanno avuto ampie ripercussioni sull’industria e sull’economia globale. 

Si tratta d’altronde di una notevole massa critica: l’IMO ha confermato almeno 69 attacchi tra novembre 2023 e novembre 2024. 

L’Organizzazione è peraltro coinvolta in prima persona nelle trattative per il rilascio della nave MV Galaxy Leader e del suo equipaggio composto da 25 persone e ancora sotto sequestro dal novembre 2023.

Per migliorare la sicurezza nella regione, l’IMO sta aprendo un nuovo Ufficio di Presenza Regionale ad Alessandria, in Egitto, che coordinerà l’assistenza tecnica e supporterà la sicurezza marittima.

Supporto tecnico agli Stati membri

Rafforzare il supporto tecnico e la capacità degli Stati membri è essenziale per garantire l’applicazione delle normative IMO. L’IMO sta aprendo nuovi uffici regionali, come quello di Alessandria, per fornire assistenza tecnica e supportare la sicurezza marittima, la sicurezza e la protezione ambientale nella regione. Questi uffici coordineranno l’assistenza tecnica e forniranno supporto per far rispettare le normative IMO, contribuendo a migliorare la conformità e la sicurezza.

Tematiche sociali e ambientali

Oltre alle questioni di sicurezza e decarbonizzazione, l’IMO sta affrontando anche temi importanti come l’abbandono dei marittimi, la criminalizzazione, la protezione degli oceani, il riciclaggio delle navi e la diversità nel settore marittimo. Questi temi saranno discussi durante le sessioni dell’IMO e porteranno a iniziative volte a migliorare le condizioni di lavoro dei marittimi e la sostenibilità del settore.

Ruolo e importanza dell’IMO

L’IMO svolge un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza, la sostenibilità e l’efficienza del settore marittimo a livello globale. Attraverso la cooperazione internazionale e lo sviluppo di normative vincolanti, l’IMO lavora per affrontare le sfide globali e migliorare le condizioni del settore marittimo. Le iniziative dell’IMO nel 2025 riflettono l’impegno dell’organizzazione a risolvere le principali preoccupazioni e a promuovere una navigazione sicura e sostenibile per il futuro.

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