Il 2025 è iniziato con un notevole aumento delle tariffe spot dei container sulle rotte transpacifiche, specialmente verso gli Stati Uniti. Dopo un 2024 caratterizzato da prezzi assai volatili, l’inizio del nuovo anno è subito partito con un’impennata significativa delle tariffe: il Drewry World Container Index ha mostrato un aumento settimanale del 3%, a $3,905 per FEU (Foot Equivalent Unit o unità equivalente a quaranta piedi), con le rotte dall’Asia verso i porti delle coste est e ovest degli Stati Uniti a trainare questo incremento.
In particolare, le tariffe spot da Shanghai a Los Angeles sono salite del 7%, a $4,829 per FEU, mentre da Shanghai a New York sono aumentate del 6%, a $6,445 per FEU.
Fattori alla base delle fluttuazioni
Diversi fattori hanno contribuito alle recenti fluttuazioni delle tariffe spot dei container. Primo fra tutti, l’approssimarsi del Capodanno lunare, che tradizionalmente porta a un aumento delle spedizioni prima delle chiusure delle fabbriche in Asia.
Inoltre, vari aumenti generali delle tariffe (GRI) annunciati dai vettori oceanici per gennaio hanno esercitato pressione al rialzo sui prezzi dei container. Le importazioni record nei principali porti degli Stati Uniti alla fine del 2024 hanno ulteriormente sostenuto i prezzi elevati.
I volumi di novembre nei porti di Long Beach e Los Angeles hanno raggiunto livelli senza precedenti, riflettendo un’ondata di carichi di fine anno. Questo incremento dell’attività di importazione è stato alimentato dalla preoccupazione per un potenziale sciopero dei porti – scongiurato in extremis – e dall’imminente introduzione di nuovi dazi sotto l’amministrazione Trump.
Minaccia di sciopero evitata
Intanto, la minaccia di uno sciopero dei porti statunitensi è stata evitata grazie a un accordo contrattuale provvisorio tra l’International Longshoremen’s Association (ILA) e la United States Maritime Alliance (USMX). Le due parti hanno raggiunto un’intesa su un nuovo contratto quadro di sei anni, che coprirà circa 25.000 lavoratori in 14 porti e centri di carico marittimo dal Texas a Boston. Questo accordo è stato esteso temporaneamente fino alla ratifica definitiva, prevista per l’estate 2025.
L’intesa prevede un’ampliamento dei diritti degli lavoratori portuali a fronte dell’introduzione di gru a cavalletto semi-automatizzate, consentendo, sì, l’acquisto di infrastrutture per migliorare l’efficienza nella movimentazione dei container, ma dando anche garanzie per nuovi posti di lavoro legati a ciascuna attrezzatura. L’attuale contratto dei portuali, negoziato nel 2018, vieta espressamente l’introduzione di tecnologie di automazione completa.