Search
Close this search box.

2025, dai risultati del 2024 i trend per la logistica futura

Condividi

Il 2024, ormai avviato al termine, si è connotato come un anno decisamente complesso per la logistica globale, segnato da eventi geopolitici significativi che non hanno lasciato indifferenti le performance delle principali compagnie di shipping e spedizione. 

Nel corso del 2024 si sono rivisti un po’ tutti quei ‘cigni neri’ che fino al 2019 si sarebbero ritenuti fenomeni del tutto eccezionali già singolarmente, come interruzioni e profonde modifiche delle rotte del trasporto marittimo, scioperi ferroviari e portuali, e continui aggiustamenti nelle tariffe commerciali. 

Una serie di problemi, quelli sperimentati nel corso degli ultimi 365 giorni, che hanno messo in evidenza quanto la necessità di sapersi adattare e di saper innovare sia centrale, ma anche quanto la ‘nuova normalità’ inquadrata dopo la pandemia sia, in realtà, una chimera.

Performance delle grandi compagnie di Shipping nel 2024

C’è chi afferma che ad uscire rafforzate da questa annata di continue mutazioni siano proprio le compagnie di shipping, che hanno messo a frutto l’esperienza e la posizione, in molti casi dominante, acquisite durante la pandemia.

Malgrado i disagi provocati dall’asfissia del canale di Suez e dal periplo dell’Africa per evitare il più possibile il fuoco degli Houti yemeniti nel Mar Rosso, le compagnie di navigazione non si sono solo riorganizzate, ma hanno tratto da questo nuovo assetto delle rotte verso Occidente dall’Asia nuova linfa, toccando punte di inutilizzo della flotta ridotte ai minimi storici.

Inutile negare, poi, che molti dei contraccolpi dovuti ai tempi di navigazione prolungati rispetto ai vecchi standard ed ai maggiori rischi corsi dai vascelli portacontainer abbiano trovato compensazione nelle tariffe dei noli e dei passaggi in stiva.

Tanto per inquadrare l’andamento del 2024 per le compagnie di shipping, come fatto dal Centro Studi Fedespedi con la sua analisi economico finanziaria sulle compagnie di navigazione, Maersk ha visto un aumento dei noli di circa il 100% proprio grazie alla diversione delle rotte verso il Capo di Buona Speranza, incrementando significativamente i ricavi rispetto alla media di dicembre 2023. 

MSC, che mantiene saldamente la sua posizione di leader, nel 2024 ha ampliato la sua capacità di trasporto di 1,569 milioni di TEU, seguita da CMA CGM con un aumento di 554 mila TEU, mentre Hapag Lloyd ha incrementato la sua capacità di 339 mila TEU. 

Nell’ultimo anno la flotta complessiva delle principali compagnie è cresciuta di 3,8 milioni di TEU, portando la capacità totale a circa 25,4 milioni di TEU. Un incremento significativo, cui ha dato un notevole contributo anche quanto sta accadendo tra Cina e America Latina, con l’apertura di varie nuove rotte tra i porti cinesi e le coste sudamericane, ma anche da e verso India e Bangladesh – per altro, nuovi hub di transhipment tra Asia ed Europa.

Sul fronte delle grandi società di spedizione, come Amazon, DHL e Kuehne + Nagel, hanno riportato dati variegati, come si evince dalla Top 40 Global 3PLs’ pubblicata dal Journal of Commerce ad aprile 2024. Amazon ha registrato un fatturato di 140,053 miliardi di dollari nel 2023, con un incremento del 19%, dovuto chiaramente al continuo boom dell’e-commerce. Tuttavia, DHL e Kuehne + Nagel hanno visto una diminuzione dei ricavi del 15,7% e del 34,2% rispettivamente, evidenziando che il settore ha anche delle difficoltà.

I trend del 2025 per la Logistica

La priorità della Logistica per il 2025 riprenderanno dunque in gran parte i trend già in atto nel 2024. Da Jaggaer, tra i principali player tecnologici mondiali  per il procurement e la supplier collaboration, arriva un decalogo delle principali preoccupazioni sulle quali la supply chain si concentrerà il prossimo anno.

Al primo posto, sempre il risparmio sui costi: la gestione dei costi e l’ottenimento di risparmi rimangono una priorità. Di diverso dal passato c’è che le aziende investiranno in analisi basate sull’AI per identificare inefficienze, ottimizzare le prestazioni dei fornitori e negoziare migliori termini contrattuali.

Al secondo posto, la gestione del rischio: le interruzioni del 2024 hanno dimostrato la perenne vulnerabilità delle catene di approvvigionamento. L’uso della tecnologia e dei dati per migliorare la trasparenza e la comunicazione sarà fondamentale per prevenire colli di bottiglia e identificare rapidamente rotte o fornitori alternativi.

In terza posizione il ruolo dell’IA e della qualità dei dati: l’efficacia dell’IA dipende infatti dalla qualità dei dati. Raccogliere dati tempestivi e senza errori lungo la catena di approvvigionamento sarà cruciale per aumentare l’efficienza.

Quarta priorità è rappresentata dalla blockchain technology, in quanto la blockchain migliorerà la trasparenza e la tracciabilità, offrendo integrità dei dati senza precedenti. Sebbene ancora agli inizi, il dibattito su questa tecnologia si intensificherà nel 2025.

Quinta in classifica, la Cybersecurity: con l’aumento dell’uso della tecnologia, cresce l’esposizione a minacce informatiche. Investire in sistemi di protezione dei dati sarà essenziale per garantire la sicurezza aziendale.

Sesta, la conformità normativa: la crescente consapevolezza dei consumatori sulla sostenibilità e le questioni etiche guida una maggiore attenzione dei regolatori. Le aziende dovranno anticipare le normative per garantire una filiera etica e responsabile.

Al settimo posto troviamo la sigla ‘Scope 3’, che potremmo anche indicare con il termine ‘sostenibilità’: ridurre le emissioni indirette derivate dalla catena di approvvigionamento sarà una priorità. Migliorare la comunicazione con i fornitori e raccogliere informazioni sulle loro pratiche ecologiche aiuterà a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

Ottava si posiziona la gestione delle relazioni con i fornitori: relazioni più solide con i fornitori miglioreranno l’affidabilità della catena di approvvigionamento. Sistemi di comunicazione trasparenti e snelli faciliteranno lo scambio di informazioni e strategie innovative.

Al non posto, Nearshoring e Reshoring: produrre più vicino ai mercati di consumo ridurrà i costi di trasporto e migliorerà la reattività. L’incertezza sulle tariffe internazionali spingerà le aziende a considerare fornitori nazionali o regionali.

Infine, il tema del Sourcing da mercati emergenti è al decimo posto: diversificare la catena di approvvigionamento attraverso mercati emergenti ridurrà i rischi e potrà migliorare la sostenibilità, specialmente scegliendo regioni con basse impronte di carbonio.

Ti potrebbero interessare