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Logistica, il vero volano dell’occupazione nel 2025

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La Logistica cresce e non a caso è indicata come uno dei settori trainanti per il mercato del lavoro nell’anno che è appena iniziato. Al di là delle diatribe politiche sui numeri reali dell’occupazione, Excelsior-Unioncamere riporta che saranno 770mila i posti di lavoro che vedranno la luce, malgrado le aziende siano più guardinghe che in passato.

Buone notizie per la logistica: il 2025 la vede in testa, assieme al settore ricettivo, turistico e alberghiero, alla classifica dei comparti che traineranno le assunzioni.

Occupazione, chi sale e chi scende

Come dice il proverbio, c’è chi sale e c’è chi scende, anche in maniera drammatica: il mondo dell’automotive, vale a dire dell’industria automobilistica, indotto compreso, non vede luce in fondo al tunnel e sta sprofondando anche sotto il profilo occupazionale.

Nel caso della logistica, a spingere la crescita e a trainare la richiesta di risorse è lo sviluppo dell’e-commerce che, come noto, ha un impatto non solo sulle posizioni lavorative legate all’informatica alle transazioni digitali, ma anche ad una serie di ruoli specifici legati alla gestione fisica delle merci e dei resi.

Logistica ‘tira’ però anche nelle sue versioni più tradizionali e nell’indotto, connesso, per esempio, allo sviluppo immobiliare, all’automazione e allo sviluppo software.

Occupazione stabile, ma più specializzazione

Molto interessante lo scenario dipinto dal rapporto sull’occupazione con orizzonte al 2028 elaborato dal sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, che prevede, per l’appunto, l’iniezione di 770.000 posti di lavoro, dando una prospettiva di generale stabilità all’occupazione nell’arco del 2025, salvo imprevisti.

Il punto sul quale però tutta l’industria in senso lato – che si tratti di Logistica, di servizi, di largo consumo o di altri settori – è d’accordo riguarda la specializzazione delle nuove figure lavorative: le aziende sono assetate di skill ben definite, che qualifichino in senso tecnico le nuove teste da assumere.

Molte sono competenze inesistenti sino a pochi anni fa, come il ‘dronista’, ossia il pilota di droni, ma tantissimi sono i profili professionali che hanno a che vedere con la digitalizzazione del lavoro e con l’automazione.

D’altronde, l’Industria 4.0 è in agenda e, almeno per quest’anno, l’automazione e l’IA non dovrebbero operare il temuto sorpasso sull’umanità in carne ed ossa, anzi, semmai potrebbero – almeno per quanto riguarda l’automazione – rallentare leggermente, visto il calo del mercato dei robot industriali in Italia.

Proprio l’interazione con l’Intelligenza Artificiale produrrà invece una richiesta di trasversalità nelle competenze: dunque, nell’occupazione del 2025 ci sarà tanta Logistica, per figure in possesso di specializzazioni tecniche, ma anche (e soprattutto) per chi da del tu alla programmazione e alla multidisciplinarità. 

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